Tutto sul punk in Italia, gruppi storici del punk italiano.
Sera a tutti ed un'altra settimana volge al termine o quasi, è il momento di scatenarsi, accendete lo stero a tutto volume e godetevi il post…
Questa volta vi racconto qualcosina del punk nostrano.In Italia la scena punk non è stata importante come all’estero, solo due sono le città che hanno visto concretizzare questa esperienza.Il punk demenziale a Bologna e il punk Milanese, grazie a loro verso la fine degli anni 70 e inizio 80 : abbiamo assistito alla nascita delle etichette discografiche indipendenti.  In Italia il punk non ha potuto espandersi fino a certi livelli, per una serie di difficoltà. Prima di tutto il costo alto dei concerti e le risse fomentate agli spettacoli. Perché per  i giovani: i concerti dovevano essere gratis,inoltre il concerto diventata un pretesto per alcuni per creare disordini. Cosi fu nel 1975 , quando Lou Reed ha dovuto interrompere  a causa dell’ingresso di un gruppo di giovani filo-situazionista che lo accusavano di simpatie naziste.  

Mentre nel 1979 durante il concerto di Carlos Santana vennero lanciate sul palco, bombe molotov. Questo caos fece sospendere molti grandi concerti, e le star internazionali iniziarono a rifiutarsi di cantare nel nostro Paese. Comunque la situazione in Italia era differente da quella inglese,  infatti a Bologna l’attacco al sistema viene fatto: con l’ironia e la satira attraverso il punk-rock demenziale. I giovani bolognesi erano stanchi e frustrati dai risultati del movimento del 77, così se la prendono con la militanza di sinistra. Il punk demenziale di Bologna era una sfida al modello tradizionale di fare musica “politica”, gli SKIANTOS furono i maggiori interpreti.  Più tardi è a Milano che si fa sentire la scena punk italiana, nei centri sociali giovanili occupati, il più importante e famoso è il Virus.  

I punk anarchici si riuniscono tutti al Virus dove organizzano concerti, riunioni per diffondere idee come il rifiuto dei canali commerciali, il pacifismo e l’ecologia.Purtroppo questa esperienza del Virus termina in pochi anni e nel 1984 viene fatto sgomberare e viene abbattuto lo stabile, causa le continue lamentele degli abitanti del vicinato. Per fortuna i video amatoriali testimoniano : l’ideale di quei giovani. E’ una scritta su uno dei muri del virus a farci capire cosa volevano dire quei ragazzi. La frase è : “ Quando il sistema ti chiude ogni spazio, non rimane che la musica per esprime la tua rabbia”. Quei ragazzi non avevano affatto torto,  così è stato, il punk hardcore non esiste quasi più, ma quel messaggio invece è rimasto, i giovani ancora oggi esprimono la loro rabbia con la musica, e lo faranno forse sempre.

In attesa di qualche concerto interessante, vi saluto e buon sabato ! alla prossima su questa Punkina!

Tutto sul punk italiano


Tutto sul punk in Italia, gruppi storici del punk italiano.
Sera a tutti ed un'altra settimana volge al termine o quasi, è il momento di scatenarsi, accendete lo stero a tutto volume e godetevi il post…
Questa volta vi racconto qualcosina del punk nostrano.In Italia la scena punk non è stata importante come all’estero, solo due sono le città che hanno visto concretizzare questa esperienza.Il punk demenziale a Bologna e il punk Milanese, grazie a loro verso la fine degli anni 70 e inizio 80 : abbiamo assistito alla nascita delle etichette discografiche indipendenti.  In Italia il punk non ha potuto espandersi fino a certi livelli, per una serie di difficoltà. Prima di tutto il costo alto dei concerti e le risse fomentate agli spettacoli. Perché per  i giovani: i concerti dovevano essere gratis,inoltre il concerto diventata un pretesto per alcuni per creare disordini. Cosi fu nel 1975 , quando Lou Reed ha dovuto interrompere  a causa dell’ingresso di un gruppo di giovani filo-situazionista che lo accusavano di simpatie naziste.  

Mentre nel 1979 durante il concerto di Carlos Santana vennero lanciate sul palco, bombe molotov. Questo caos fece sospendere molti grandi concerti, e le star internazionali iniziarono a rifiutarsi di cantare nel nostro Paese. Comunque la situazione in Italia era differente da quella inglese,  infatti a Bologna l’attacco al sistema viene fatto: con l’ironia e la satira attraverso il punk-rock demenziale. I giovani bolognesi erano stanchi e frustrati dai risultati del movimento del 77, così se la prendono con la militanza di sinistra. Il punk demenziale di Bologna era una sfida al modello tradizionale di fare musica “politica”, gli SKIANTOS furono i maggiori interpreti.  Più tardi è a Milano che si fa sentire la scena punk italiana, nei centri sociali giovanili occupati, il più importante e famoso è il Virus.  

I punk anarchici si riuniscono tutti al Virus dove organizzano concerti, riunioni per diffondere idee come il rifiuto dei canali commerciali, il pacifismo e l’ecologia.Purtroppo questa esperienza del Virus termina in pochi anni e nel 1984 viene fatto sgomberare e viene abbattuto lo stabile, causa le continue lamentele degli abitanti del vicinato. Per fortuna i video amatoriali testimoniano : l’ideale di quei giovani. E’ una scritta su uno dei muri del virus a farci capire cosa volevano dire quei ragazzi. La frase è : “ Quando il sistema ti chiude ogni spazio, non rimane che la musica per esprime la tua rabbia”. Quei ragazzi non avevano affatto torto,  così è stato, il punk hardcore non esiste quasi più, ma quel messaggio invece è rimasto, i giovani ancora oggi esprimono la loro rabbia con la musica, e lo faranno forse sempre.

In attesa di qualche concerto interessante, vi saluto e buon sabato ! alla prossima su questa Punkina!

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